====== Configurazione per connettere diversi dispositivi portatili a un concentratore Linux con chiavi asimmetriche ======
Questa dovrebbe essere la configurazione piu` sicura possibile per l'uso con tanti portatili che si connettono individualmente alla rete. Utilizzo certificati e chiavi per l'autenticazione e un pool di indirizzi dinamico. Questa configurazione, cosi` com'e` fatta, accetta fino a 64 client contemporaneamente in quanto usa 4 indirizzi ip (di una subnet privata da 256 indirizzi) per ogni pc linkato. Le chiavi identificano il client, il che significa che è necessario creare una chiave diversa per ogni client, e che se due client che usano la stessa chiave si connettono nello stesso momento, le loro connessioni continueranno a flappare (andare e venire) in quanto si "ammazzano" a vicenda l'una con l'altra. L'uso di una stessa chiave su piu` client è consentito, ma solo se sono connessi uno alla volta. Peraltro siccome la chiave identifica l'utente, non è una buona idea farlo.
Questa configurazione crea un tunnel con routing IP fra subnet diverse (una per la LAN, una dedicata ai clienti in VPN) e non un bridge ethernet.
Per generare i certificati per l'autenticazione uso Easy-RSA, ma potrei usare qualsiasi sistema che mi permetta di mettere in piedi una CA privata.
===== Impostazione server Linux =====
* Prima di tutto, installare il pacchetto openvpn
* Occorre crearsi una propria CA interna per generare i certificati che useremo per identificare il server e i client. Per fare questo usiamo Easy RSA [[..:EasyRSA]]
* Attenzione: la CA va conservata in una macchina sicura. Se qualcuno si impossessa delle chiavi della CA puo` generare certificati validi!
* Seguendo quanto indicato qui [[../EasyRSA]] dovrete di fatto fare 4 passi:
* Creare la CA stessa
* Creare una chiave per il vostro server che sia di tipo server
* Creare una chiave per il vostro primo client (che non sia di tipo server)
* Creare il file contenente i parametri DH, per il server. (procedura molto lenta)
* Eventualmente (non è obbligatorio) possiamo creare una chiave statica per autenticare i pacchetti TLS, cosi`: ''openvpn --genkey --secret tls-auth.key'' (Suggerimento: stando in ''/etc/openvpn'' quando si da` il comando, la chiave, con nome ''tls-auth.key'', viene generata gia` nel posto giusto). Questa chiave ha lo scopo di fornire una ulteriore protezione soprattutto contro attacchi di denial of service. Non è necessaria, e certi clienti OpenVPN (per esempio quelli integrati nei telefoni voip Grandstream) non la supportano. In questo caso, sarete costretti a non usarla nemmeno sul server.
* Copiare i files "ca.crt", "dh.pem" (o altro nome del file dh, a seconda di come l'avete chiamato), "server.crt" e "server.key" dalla directory delle chiavi della CA (dentro ''pki/private'' e ''pki/issued'' nel percorso della CA) sul server in ''/etc/openvpn''
* Copiare i files "ca.crt", "tls-auth.key" (se lo volete usare), "client1.crt" e "client1.key" sul client (la posizione di questi files dipende dal client, in ogni caso tenete conto che servono questi files sul client)
* Creare un file di configurazione in ''/etc/openvpn'' con un nome tipo "server.conf", cosi` fatto:
# configurazione per openvpn 2.5
# per gestire un server per molti client
# interfaccia pubblica, porta e protocollo
# Non è obbligatorio specificare l' ip della interfaccia. Se lo si omette
# openvpn ascolta su tutte le interfacce. In quel caso omettete totalmente la riga
# "local x.x.x.x"
local 62.123.161.1
port 1194
proto udp
# se voglio usare piu` interfacce pubbliche, devo:
# togliere la definizione "local"
# aggiungere la voce "multihome"
# usare "nobind" sui client e piu` righe di "remote" sui client.
# Management via telnet solo in locale
management localhost 7505
# device usato dalla vpn (univoco per ogni istanza di openvpn)
dev tun0
# io sono il server TLS (sempre vero per una conf a un server e molti client)
tls-server
# il file con dentro il numero primo per l'algoritmo Diffie Helman
# (serve solo per il server tls).
# il nome deve essere ovviamente uguale a quello del file che avete generato prima.
dh dh.pem
# il file con la chiave pubblica
# della CA che ha firmato i certificati per tutti gli endpoint.
ca ca.crt
# il file con la chiave pubblica del mio endpoint (il server)
cert server.crt
# il file con la chiave privata del mio endpoint (il server)
key server.key
# certificate revocation list. Questo file viene generato dalla CA
# quando si revoca un certificato, e va passato a openvpn perche` la revoca
# abbia effetto.
# essendo che fino a che non revocate il primo cert questo file non esiste,
# ho commentato la riga.
# crl-verify /etc/openvpn/crl.pem
# il file con la shared key per l'autenticazione dei pacchetti
# di handshake. A seconda se volete o meno usarlo, questa riga
# può essere omessa.
tls-auth tls-auth.key 0
# rete per l'interfaccia privata. il server si prende il .1 e
# i clienti gli altri indirizzi di questa subnet.
# Qui si usa una rete che non sia quella locale del server.
server 192.168.99.0 255.255.255.0
# nuova logica di assegnazione degli ip e subnet ai client:
# funziona SOLO con openvpn 2.5 in avanti
topology subnet
# tengo traccia degli indirizzi assegnati ai server e riassegno sempre
# quelli usando questo file. (facoltativo)
ifconfig-pool-persist server-pool-cache.txt
# configurazioni di routing da insegnare ai client che si collegano.
# in pratica questo comando dice al client che 192.168.0.0/24 (la mia LAN) va mandato alla vpn
# posso ripetere piu` righe con piu` reti/host, e verranno tutti impostati nel routing del client
# nel momento in cui questo si collega.
push "route 192.168.0.0 255.255.255.0"
# configurazioni varie da insegnare ai client. Anche in questo caso, insegno al client
# che deve usare il mio DNS mentre è connesso alla VPN, che il dominio interno è "pippo.locale"
# e che c'e` un server WINS. Ovviamente il WINS e` facoltativo, così come anche gli altri parametri,
# però se vogliamo che il client risolva i nomi interni, sarà il caso di metterli.
push "dhcp-option DNS 192.168.0.1"
push "dhcp-option WINS 192.168.0.2"
push "dhcp-option DOMAIN pippo.locale"
# workaround per i provider stronzi che rispondono con un loro ip interno alle richieste dns
# che dovrebbero dare nxdomain. Inoltre, evita anche il leak di richieste DNS.
# si applica SOLO a client da windows da 7 in poi. Non dovrebbe rompere comunque i client diversi.
push "block-outside-dns"
# consento ai clients di vedersi fra di loro (se non volete, togliete la riga)
client-to-client
# keepalive e timeout: ping ogni 30 secondi e timeout di 120 secondi.
keepalive 30 120
# downgrade dei privilegi dopo l'avvio del server:
user nobody
group nogroup
# in caso di reload, tieni in memoria i dati che non potresti piu` rileggere a causa del privilegio insufficiente
persist-key
persist-tun
# file che indica lo stato delle connessioni, ad uso di chi lo vuole leggere
status server-status.log
# log verboso per debug
verb 3
* Lanciare ''/etc/init.d/openvpn start'' sul server.
===== Configurazione per i client Windows =====
La configurazione per i client windows e linux e` praticamente identica. Qui descrivo quella per windows, ma per Linux basta prendere i files di configurazione e metterli in /etc/openvpn (in linux il file di confiugurazione non ha estensione .ovpn ma .conf).
* Installare il client openvpn per windows, scaricandolo da [[http://www.openvpn.net]], nella sezione "Community software / downloads". Il link diretto, che non e` detto che funzioni sempre, e` questo: [[https://openvpn.net/community-downloads/]]
* Raccogliere tutti i files necessari per il client, che sono "ca.crt", "tls-auth.key" (se lo volete usare), "client1.crt" e "client1.key"
* Creare il file di configurazione con il nome che volete voi, purche` abbia estensione "ovpn". Ad esempio, il file potrebbe essere ''ufficio.ovpn''. Il contenuto sarà questo:
client
dev tun
proto udp
nobind
float
remote
# file con le chiavi che abbiamo copiato prima dalla directory di easy-rsa:
ca ca.crt
cert client1.crt
key client1.key
# il certificato del server deve essere di tipo "server"
# questo evita che chi possiede un certificato client possa spacciarsi per server
remote-cert-tls server
# il file con la shared key per l'autenticazione dei pacchetti
# di handshake. Se sul server l'abbiamo usato, dobbiamo usarlo sul client,
# altrimenti non dobbiamo.
tls-auth tls-auth.key 1
#loglevel 3
verb 3
* Tutti i files che abbiamo messo assieme vanno quindi messi nella directory delle configurazioni del client VPN, che è (alla versione attuale del client) ''c:\Program Files\OpenVPN\config'' oppure ''c:\Users\$USERNAME\OpenVPN\config''
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===== Configurazione "monolitica" con i certificati entrocontenuti =====
Volendo, è possibile creare un unico file di configurazione, che contiene anche i vari certificati, chiavi, e files "accessori". Questo file può essere usato da tutti i client a me noti ad oggi (windows, android, ios, linux) ed è più comodo da gestire rispetto al gruppo di files che abbiamo visto in precedenza.
Per farlo, in pratica si copia e incolla il contenuto dei vari files di certificato (ca.crt, client.crt, client.key, tls-auth.key) dentro al file di configurazione, all'interno dei vari blocchi . E` sufficiente seguire lo schema qui sotto. Notare il comando ''key-direction 1'' che sostituisce il parametro ''1'' della voce ''tls-auth tls-auth.key 1'' dell'esempio precedente.
** Qui trovate uno script che genera queste configurazioni partendo dai files singoli: {{ :openvpn:unifier.sh |}} **
Tutte le voci di configurazione che non fanno riferimento a dei files vanno lasciate esattamente come prima.
** Nota bene:** se la chiave e` crittata, anziche` la voce ''-----BEGIN RSA PRIVATE KEY-----'' e relativo end, occorre usare la voce ''-----BEGIN ENCRYPTED PRIVATE KEY-----'' e relativo end.
# qui vanno tutte le voci di config
# che non fanno riferimento a dei files
key-direction 1
-----BEGIN CERTIFICATE-----
...
-----END CERTIFICATE-----
-----BEGIN CERTIFICATE-----
...
-----END CERTIFICATE-----
-----BEGIN RSA PRIVATE KEY-----
...
-----END RSA PRIVATE KEY-----
-----BEGIN OpenVPN Static key V1-----
...
-----END OpenVPN Static key V1-----