Questa e` la configurazione piu` semplice del mondo, non la piu` sicura. Tuttavia per macchine con poca CPU puo` essere una soluzione valida. Questa configurazione crea un tunnel, non un bridge. In altri termini fa routing a layer 3 e non bridging a layer 2.

# device per il tunnel
dev tun0

# indirizzi ip pubblici locale e remoto
remote 62.123.191.1
local 82.88.19.1

# porta udp esterna (se non uso il default)
port 4242

# indirizzi ip privati locale e remoto (uso quelli delle eth locali, ma
# potrei anche usarne altri due a caso non usati nelle reti)
ifconfig 192.168.1.254 192.168.2.1

# routing (indico che la rete remota va routata per la vpn)
# qui metto indirizzo e netmask della rete REMOTA.
route 192.168.2.0 255.255.255.0

# pre shared key
secret <nome del file della chiave>

# dropppo i privilegi
user nobody
group nogroup

# Compressione
comp-lzo

# log level 3
verb 3


Se ci sono dei nat in mezzo, e il link non resta su quando non c'e` traffico, si possono aggiungere nei file di configurazione di tutti e due gli endpoint un paio di righe per il keepalive.

# Ogni 60 secondi manda un keepalive, e se non hai risposta in 120 secondi, resetta il link
keepalive 60 120
# Quanto sopra vale SOLO quando sei in connessione stabilita
ping-timer-rem
# tieni "buono" il tunnel anche se ci sono interruzioni sull' UDP
persist-tun
# se devi resettare il tunnel, non rileggere la chiave ma usa quella che hai in ram
persist-key


Per una vpn fra due endpoint (non in stile client/server) con ip e dns dinamico, si puo` cercare di ovviare ai problemi di cambio di indirizzo ip di uno dei due endpoint (anche di tutti e due, nel caso) cosi`:

ping              60
ping-restart      300 # 5 minutes
resolv-retry      300 # 5 minutes
persist-tun
persist-key

replay-persist
replay-persist-file

In questo modo se uno dei due endpoint cambia indirizzo, dopo 300 secondi di disconnessione (causata dal cambio di indirizzo) openvpn riavvia l'handshake provvedendo anche a ri-risolvere dal dns l'ip del remoto (resolv-retry).


Configurazione per connettere portatili con Windows (2000 o XP) a un concentratore Linux con chiavi asimmetriche

Questa dovrebbe essere la configurazione piu` sicura possibile per l'uso con tanti portatili che si connettono individualmente alla rete. Utilizzo chiavi asimmetriche per l'autenticazione e un pool di indirizzi dinamico. Questa configurazione, cosi` com'e` fatta, accetta fino a 64 client contemporaneamente. Uso tutti i mezzi di autenticazione possibili, ovvero chiavi diverse per ogni client e uno username/password. E` anche possibile richiedere l'inserimento di una password per usare le chiavi sui client. Questa configurazione crea un tunnel con routing IP fra subnet diverse (una per la LAN, una dedicata ai clienti in VPN) e non un bridge ethernet.

Se si usa il metodo di autenticazione per username e password potrebbe essere sensato, per semplificare la vita a scapito di un pochino di sicurezza, usare una stessa chiave RSA per tutti i client e non proteggerla con password. Io comunque preferisco usare la soluzione senza username e password, fornendo una chiave RSA diversa ad ogni client, e proteggendo la stessa con una password.

Impostazione server Linux

. ./vars
./clean-all
./build-ca

Attenzione a come viene invocato "vars" nella prima riga, "punto spazio punto barra"... e` un po` molesto. Alle domande che verranno poste da "build-ca", e` necessario inserire dei valori dove manca il default, e NON MODIFICARE nulla dove il default e` presente. Ora la CA e` configurata. La chiave privata della CA dovrebbe essere supersegreta, da tenere in un floppy in una cassaforte in cantina con davanti un cartello "attenti al leopardo".

# configurazione per openvpn 2.0
# per gestire un server per molti client

# interfaccia pubblica, porta e protocollo
local 62.123.161.1
port 1194
proto udp

# se voglio usare piu` interfacce pubbliche, devo:
# togliere la definizione "local"
# aggiungere la voce "multihome"
# usare "nobind" sui client e piu` righe di "remote" sui client.


# device usato dalla vpn
dev tun0

# io sono il server TLS (sempre vero per una conf a un server e molti client)
tls-server

# il file con dentro il numero primo per l'algoritmo Diffie Helman
# (serve solo per il server tls).
dh dh2048.pem

# il file con la chiave pubblica
# della CA che ha firmato i certificati per tutti gli endpoint.
ca ca.crt

# il file con la chiave pubblica del mio endpoint (il server)
cert server.crt

# il file con la chiave privata del mio endpoint (il server)
key server.key

# certificate revocation list. Questo file viene generato dalla CA
# quando si revoca un certificato, e va passato a openvpn perche` la revoca
# abbia effetto.
# crl-verify /etc/openvpn/crl.pem


# il file con la shared key per l'autenticazione dei pacchetti
# di handshake
#   The tls-auth directive adds an additional HMAC signature to
#   all SSL/TLS handshake packets for integrity verification.
#   Any UDP packet not bearing the correct HMAC signature can
#   be dropped without further processing
tls-auth tls-auth.key 0

# rete per l'interfaccia privata. il server si prende il .1 e
# i clienti gli altri indirizzi di questa subnet.
# Qui si usa una rete che non sia quella locale del server.
server 192.168.99.0 255.255.255.0

# tengo traccia degli indirizzi assegnati ai server e riassegno sempre
# quelli usando questo file. (facoltativo)
ifconfig-pool-persist server-pool-cache.txt

# configurazioni di routing da insegnare ai client che si collegano.
# in pratica qui devo dire al client che 192.168.0.0/24 (la mia LAN) va mandato alla vpn
# posso ripetere piu` righe con piu` reti/host, e verranno tutti impostati nel routing
push "route 192.168.0.0 255.255.255.0"

# configurazioni varie da insegnare ai client Windows (non hanno effetto su linux, a quanto ne so)
push "dhcp-option DNS 192.168.0.1"
push "dhcp-option WINS 192.168.0.2"
push "dhcp-option DOMAIN pippo.it"

# consento ai clients di vedersi fra di loro
# client-to-client

# uso il nome utente come "nome" del client. Togliere se non si usa l'autenticazione username/password con PAM
username-as-common-name

# keepalive e timeout: ping ogni 30 secondi e timeout di 120 secondi.
keepalive 30 120

# Compressione sul link
comp-lzo

# downgrade dei privilegi utente dopo l'avvio:
user nobody
group nogroup

# in caso di reload, tieni in memoria i dati che non potresti piu` rileggere a causa del privilegio insufficiente
persist-key
persist-tun

# file che indica lo stato delle connessioni, ad uso di chi lo vuole leggere
status server-status.log

# autenticazione deli utenti tramite PAM. Non solo gli utenti devono avere una
# chiave valida per la vpn, ma devono anche essere in server-passwords  e devono
# inserire la password quando si collegano. Vedere /etc/pam.d/openvpn.
#### NOTA!!!!#####
## il file openvpn-auth-pam.so sembra che a seconda delle installazioni sia in due posti diversi.
## verificate qual'e` quello giusto per voi di questi due e scommentate la riga giusta:
plugin /usr/lib/openvpn/openvpn-auth-pam.so
# plugin /usr/share/openvpn/plugin/lib/openvpn-auth-pam.so openvpn


# verboso
verb 3

# configurazione per openvpn 2.0, per autenticare gli utenti su un file di testo
# e non su /etc/passwd

# il file delle password deve essere generato con htpasswd.

# ho dovuto inserire la riga "account" per evitare che gli utenti debbano esistere anche in
# passwd.

auth    required    /lib/security/pam_pwdfile.so  pwdfile /etc/openvpn/server-passwords
account sufficient  /lib/security/pam_permit.so

Configurazione per i client Windows

La configurazione per i client windows e linux e` praticamente identica. Qui descrivo quella per windows, ma per Linux basta prendere i files di configurazione e metterli in /etc/openvpn (in linux il file di confiugurazione non ha estensione .ovpn ma .conf)

client
dev tun
proto udp
nobind
float
remote <hostname o ip pubblico del server>
# file con le chiavi che abbiamo copiato prima dalla directory di easy-rsa:
ca ca.crt
cert client1.crt
key client1.key
# il certificato del server deve essere di tipo "server"
# questo evita che chi possiede un certificato client possa spacciarsi per server
remote-cert-tls server
tls-auth tls-auth.key 1
# autenticazione con user e password da PAM (togliere se non si usa)
auth-user-pass
# compressione
comp-lzo
#loglevel 3
verb 3


Configurazione LAN to LAN fra due Linux, usando le chiavi asimmetriche

Per la gestione delle chiavi, riferirsi alla sezione Linux-Windows, perche` e` identica.

Per la configurazione dei due endpoint, queste sono due configurazioni di esempio. Uno dei due endpoint sara` sempre un "server" e l'altro un "client" per quanto riguarda l'autenticazione, ma non e` importante quale dei due lo sia.

Configurazione "server". In questa configurazione non sono compresi i comandi per il keepalive che invece ha senso includere. Vedere prima per informazioni.

# per usare un device tun dinamico, usa
# "dev tun". qui ne uso uno statico.
dev tun1

# Indirizzo IP pubblico del remoto
remote xx.xx.xx.xx

# Interfaccia locale a cui mi bindo (pubblica)
local xx.xx.xx.xx

# Definizione indirizzi IP privati del tunnel.
# Questi saranno dati alle interfaccie "interne" (tunX) dei due endpoint.
# ifconfig <locale> <remoto>
ifconfig 10.0.0.254 172.16.0.253

# Definisco uno o piu` routing verso la lan remota (una o piu` righe)
# Formato: route  <netbase> <netmask>
route 172.16.0.0 255.255.255.0

# questa parta e` il server TLS
tls-server

# il file con dentro il numero primo per l'algoritmo Diffie Helman
# (serve solo per il server tls).
dh dh2048.pem

# il file con la chiave pubblica
# della CA che ha firmato i certificati per tutti gli endpoint.
ca ca.crt

# il file con la chiave pubblica del mio endpoint
cert server.crt

# il file con la chiave privata del mio endpoint
key server.key

# il file con la shared key per l'autenticazione dei pacchetti
# di handshake
#   The tls-auth directive adds an additional HMAC signature to
#   all SSL/TLS handshake packets for integrity verification.
#   Any UDP packet not bearing the correct HMAC signature can
#   be dropped without further processing
tls-auth tls-auth.key 0

# la porta che uso per i dati crittati verso/da il remoto.
# se uso "port" intendo la stessa per tutti e due,
# altrimenti uso "lport" e "rport" per locale e remoto.
# ogni tunnel deve avere una porta diversa.
port 9001

# dopo aver avviato il tunnel, posso usare questi uid e gid
# per non restare root, oppure anche no. A scelta
user nobody
group nogroup

# in caso di reload, tieni in memoria i dati che non potresti piu` rileggere a causa del privilegio insufficiente
persist-key
persist-tun

# abilito la compressione (se voglio)
comp-lzo

# log level (da 0 per il minimo a 9 per il massimo)
verb 3

Configurazione lato client. Fondamentalmente uguale al server se si escludono sette piccoli particolari. Anche qui vale il discorso di includere le funzioni di keepalive.

# per usare un device tun dinamico, usa
# "dev tun". qui ne uso uno statico.
dev tun1

# Indirizzo IP pubblico del remoto
remote xx.xx.xx.xx

# Interfaccia locale a cui mi bindo (pubblica)
local xx.xx.xx.xx

# Definizione indirizzi IP privati del tunnel.
# Questi saranno dati alle interfaccie "interne" (tunX) dei due endpoint.
# ifconfig <locale> <remoto>
ifconfig 172.16.0.253 10.0.0.254

# Definisco uno o piu` routing verso la lan remota (una o piu` righe)
# Formato: route  <netbase> <netmask>
route 10.0.0.0 255.255.255.0

# questa parta e` il client TLS
tls-client

# il file con la chiave pubblica
# della CA che ha firmato i certificati per tutti gli endpoint.
ca ca.crt

# il file con la chiave pubblica del mio endpoint
cert client.crt

# il file con la chiave privata del mio endpoint
key client.key

# il file con la shared key per l'autenticazione dei pacchetti
# di handshake
#   The tls-auth directive adds an additional HMAC signature to
#   all SSL/TLS handshake packets for integrity verification.
#   Any UDP packet not bearing the correct HMAC signature can
#   be dropped without further processing
tls-auth tls-auth.key 1

# la porta che uso per i dati crittati verso/da il remoto.
# se uso "port" intendo la stessa per tutti e due,
# altrimenti uso "lport" e "rport" per locale e remoto.
# ogni tunnel deve avere una porta diversa.
port 9001

# dopo aver avviato il tunnel, posso usare questi uid e gid
# per non restare root, oppure anche no. A scelta
user nobody
group nogroup

# in caso di reload, tieni in memoria i dati che non potresti piu` rileggere a causa del privilegio insufficiente
persist-key
persist-tun

# abilito la compressione (se voglio)
comp-lzo

# log level (da 0 per il minimo a 9 per il massimo)
verb 3


Configurazione con un server e tanti client ognuno dei quali ha una LAN dietro

Questa e` una configurazione che ho fatto per un cliente, ma vale la pena di conservarla qui. In questa configurazione c'e` un server centrale al quale si connettono tanti client (tutti linux) ognuno dei quali client e` un firewall che ha sotto di se` una rete locale. Le macchina delle varie reti dei vari client vedono quella dietro al server, e viceversa. Volendo e` possibile far vedere anche le reti client l'una con l'altra.

Questa configurazione usa tutta la subnet 10.64.0.0/16, dividendola cosi`: 10.64.0.0/24 viene usata per le interfacce "tun" di tutti i partecipanti (server e clients della vpn), e poi le reti 10.64.x.0/24 vengono usate per le LAN dietro ogni rispettivo client della VPN, assegnandole arbitrariamente con X che va da 1 a 255 alle varie reti.

Il limite di questa configurazione dovrebbe essere di 248 client con le relative reti, limite dato da come openvpn usa gli indirizzi della 10.64.0.0/24 per i vari client (10.64.0.1 va al server, e dal 4 al 254 vanno ai client).

Il sistema generale e` quello della rete per portatili con un concentratore descritto prima, con alcune modifiche. Specificamente, faccio uso di una CCD (client config directory) per assegnare a mia discrezione le varie subnet alle LAN dei client, basandomi sul common name per distinguerli l'uno dall'altro. Inoltre, uso la direttiva "ifconfig-pool-linear" (che dalla openvpn 2.10 cambia nome) sul server per assegnare un solo IP ad ogni client remoto anziche` una rete /30 dal pool 10.64.0.0/24. Questo mi permette di gestire 248 reti remote anziche` 32, pero` mi limita a non usare client (intesi come client della vpn, quindi i firewall remoti) con windows. Ovviamente i client veri e propri nelle varie LAN remote possono benissimo essere Windows. Usando openvpn 2.10 probabilmente potrei fare tutto questo anche con windows sui firewall, ma perche` mai provarci?

Configurazione lato server centrale:

# interfaccia pubblica, porta e protocollo
local 62.94.137.138
port 9000
proto udp

# device usato dalla vpn
dev tun0

# io sono il server TLS (sempre vero per una conf a un server e molti client)
tls-server

# il file con dentro il numero primo per l'algoritmo Diffie Helman
# (serve solo per il server tls).
dh dh2048.pem

# il file con la chiave pubblica
# della CA che ha firmato i certificati per tutti gli endpoint.
ca ca.crt

# il file con la chiave pubblica del mio endpoint (il server)
cert server-impianti-remoti.crt

# il file con la chiave privata del mio endpoint (il server)
key server-impianti-remoti.key

# il file con la shared key per l'autenticazione dei pacchetti
# di handshake
#   The tls-auth directive adds an additional HMAC signature to
#   all SSL/TLS handshake packets for integrity verification.
#   Any UDP packet not bearing the correct HMAC signature can
#   be dropped without further processing
tls-auth tls-auth.key 0

# indirizzi ip delle interfacce tun dei firewll
# (questo e` il classico setup da "road warrior" pero` con un solo ip per client)
# notare che in openvpn 2.1 la direttiva ifconfig-pool-linear va cambiata in "topolgy p2p"
server 10.64.0.0 255.255.255.0
ifconfig-pool-linear

# route dal kernel (locale, del server) a openvpn: tutte le 10.64.x.x ci vanno dentro
# quindi anziche` indicarle una per una, le indico tutte assieme con una /16
# i singoli firewall remoti avranno una loro configurazione "speciale" dentro alla
# directory "ccd", nel file chiamato con il loro common name, che indica quale rete
# routare a quale firewall remoto.
route 10.64.0.0 255.255.0.0

# client config dir
client-config-dir ccd

# configurazioni di routing da insegnare ai client che si collegano.
# non voglio che i client si vedano fra loro, quindi non includo
# nulla a riguardo.
# qui vanno indicate le reti LAN dietro al firewall "centrale"
push "route 10.0.0.0 255.255.0.0"
push "route 192.168.2.0 255.255.255.0"


# keepalive e timeout: ping ogni 60 secondi e timeout di 240 secondi.
keepalive 60 240

# Compressione sul link
comp-lzo

# downgrade dei privilegi utente dopo l'avvio:
user nobody
group nogroup

# in caso di reload, tieni in memoria i dati che non potresti piu` rileggere a causa del privilegio insufficiente
persist-key
persist-tun

# file che indica lo stato delle connessioni, ad uso di chi lo vuole leggere
status impianti-remoti/server-status.log


# verboso
verb 3
(END)

Configurazione lato client (firewall remoto):

client
dev tun
proto udp
nobind
float
remote <firewall sede centrale> 9000
# file con le chiavi che abbiamo copiato prima dalla directory di easy-rsa:
ca ca.crt
cert client1.crt
key client1.key
# il certificato del server deve essere di tipo "server"
# questo evita che chi possiede un certificato client possa spacciarsi per server
remote-cert-tls server
tls-auth tls-auth.key 1
# compressione
comp-lzo
#loglevel 3
verb 3

Esempio del file che va dentro alla client config directory (ccd) per un client. questo file deve avere come nome il common name del client stesso (ad esempio, client1)

# indico al server openvpn quale subnet remota (10.64.x.0/24) va a questo client:
# In questo caso la 10.64.1.0/24. 
# Ovviamente sul firewall remoto dovro` usare questa subnet per la LAN.

iroute 10.64.1.0 255.255.255.0


Problemi di MTU

Se mandando pacchetti grandi la VPN sembra morire, probabilmente avete problemi di MTU sul percorso. Potete mettere una pezza inserendo nella configurazione (del server o del client, basta uno solo dei due) la riga

mssfix 1200 

oppure potete provare anche valori diversi, fino a 1400.


Come revocare un certificato

Se dovete revocare uno o piu` certificati, occorre:

Va ricordato che qualora si revochino altri certificati in futuro, occorre ricopiare il file crl.pem dalla directory keys della CA alla directory dove lo cerca openvpn, e poi va riavviato il processo di openvpn.

Usare il CCD per dare ip statici

Questo e` l'elenco dei gruppi di ip validi nel comando ifconfig-push dentro al file CCD, considerando la classica allocazione di ip in subent di 4, richiesta dai client windows:

[  1,  2] [  5,  6] [  9, 10] [ 13, 14] [ 17, 18]
[ 21, 22] [ 25, 26] [ 29, 30] [ 33, 34] [ 37, 38]
[ 41, 42] [ 45, 46] [ 49, 50] [ 53, 54] [ 57, 58]
[ 61, 62] [ 65, 66] [ 69, 70] [ 73, 74] [ 77, 78]
[ 81, 82] [ 85, 86] [ 89, 90] [ 93, 94] [ 97, 98]
[101,102] [105,106] [109,110] [113,114] [117,118]
[121,122] [125,126] [129,130] [133,134] [137,138]
[141,142] [145,146] [149,150] [153,154] [157,158]
[161,162] [165,166] [169,170] [173,174] [177,178]
[181,182] [185,186] [189,190] [193,194] [197,198]
[201,202] [205,206] [209,210] [213,214] [217,218]
[221,222] [225,226] [229,230] [233,234] [237,238]
[241,242] [245,246] [249,250] [253,254]

Il comando da usare sara` quindi una cosa tipo:

ifconfig-push 10.127.0.253 10.127.0.254

Il primo ip verra` dato al client e il secondo al server.


Note