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=== Link fra due ip dinamici con dns dinamico === Per una vpn fra due endpoint (non in stile client/server) con ip e dns dinamico, si puo` cercare di ovviare ai problemi di cambio di indirizzo ip di uno dei due endpoint (anche di tutti e due, nel caso) cosi`: {{{ ping 60 ping-restart 300 # 5 minutes resolv-retry 300 # 5 minutes persist-tun persist-key replay-persist replay-persist-file }}} In questo modo se uno dei due endpoint cambia indirizzo, dopo 300 secondi di disconnessione (causata dal cambio di indirizzo) openvpn riavvia l'handshake provvedendo anche a ri-risolvere dal dns l'ip del remoto (resolv-retry). ---- |
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* Se il file {{{openssl.cnf}}} e` gzippato (openssl.cnf.gz) occorre gunzipparlo. | |
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# in caso di reload, tieni in memoria i dati che non potresti piu` rileggere a causa del privilegio insufficiente |
In Debian Sarge openvpn 2.0 e` gia` pacchettizzata, basta installare il pacchetto e creare le configurazioni. Se si crea un file <nome>.conf dentro a /etc/openvpn gli script standard di Debian lo lanciano al boot.
Configurazione di un link fra due reti con chiave preshared
Questa e` la configurazione piu` semplice del mondo, non la piu` sicura. Tuttavia per macchine con poca CPU puo` essere una soluzione valida. Questa configurazione crea un tunnel, non un bridge.
Su una delle due macchine, creare la pre-shared key con openvpn --genkey --secret <nome del file della chiave>
- Creare un file di configurazione minimale come questo:
# device per il tunnel dev tun0 # indirizzi ip pubblici locale e remoto remote 62.123.191.1 local 82.88.19.1 # porta udp esterna (se non uso il default) port 4242 # indirizzi ip privati locale e remoto (uso quelli delle eth locali, ma # potrei anche usarne altri due a caso non usati nelle reti) ifconfig 192.168.1.254 192.168.2.1 # routing (indico che la rete remota va routata per la vpn) # qui metto indirizzo e netmask della rete REMOTA. route 192.168.2.0 255.255.255.0 # pre shared key secret <nome del file della chiave> # dropppo i privilegi user nobody group nogroup # Compressione comp-lzo # log level 3 verb 3
- Copiare tutto sulla macchina remota, ed editare il file sulla macchina remota per ribaltare local con remote, modificare il routing per indicare la rete remota.
Lanciare openvpn su tutte due le macchine con /etc/init.d/openvpn start
Keepalive per link rognosi
Se ci sono dei nat in mezzo, e il link non resta su quando non c'e` traffico, si possono aggiungere nei file di configurazione di tutti e due gli endpoint un paio di righe per il keepalive.
# Ogni 60 secondi manda un keepalive, e se non hai risposta in 120 secondi, resetta il link keepalive 60 120 # Quanto sopra vale SOLO quando sei in connessione stabilita ping-timer-rem # tieni "buono" il tunnel anche se ci sono interruzioni sull' UDP persist-tun # se devi resettare il tunnel, non rileggere la chiave ma usa quella che hai in ram persist-key
Link fra due ip dinamici con dns dinamico
Per una vpn fra due endpoint (non in stile client/server) con ip e dns dinamico, si puo` cercare di ovviare ai problemi di cambio di indirizzo ip di uno dei due endpoint (anche di tutti e due, nel caso) cosi`:
ping 60 ping-restart 300 # 5 minutes resolv-retry 300 # 5 minutes persist-tun persist-key replay-persist replay-persist-file
In questo modo se uno dei due endpoint cambia indirizzo, dopo 300 secondi di disconnessione (causata dal cambio di indirizzo) openvpn riavvia l'handshake provvedendo anche a ri-risolvere dal dns l'ip del remoto (resolv-retry).
Configurazione per connettere portatili con Windows a un concentratore Linux con chiavi asimmetriche
Questa dovrebbe essere la configurazione piu` sicura possibile per l'uso con tanti portatili che si connettono individualmente alla rete. Utilizzo chiavi asimmetriche per l'autenticazione e un pool di indirizzi dinamico. Questa configurazione, cosi` com'e` fatta, accetta fino a 64 client contemporaneamente. Uso tutti i mezzi di autenticazione possibili, ovvero chiavi diverse per ogni client e uno username/password. E` anche possibile richiedere l'inserimento di una password per usare le chiavi sui client. Questa configurazione crea un tunnel, non un bridge.
Impostazione server Linux
- Prima di tutto, installare il pacchetto openvpn 2.0 (o compilarsi la 2.0 dai sorgenti)
- Occorre crearsi una propria CA interna per generare le chiavi asimmetriche per i vari link. Per fare questo, seguire questa procedura.
Se si usa Debian, copiarsi da qualche parte la directory /usr/share/doc/openvpn/examples/easy-rsa, anche sotto /etc/openvpn o su un'altra macchina, o nella propria home, o dove cavolo volete voi. Se usate i sorgenti, guardate dentro, troverete la stessa directory easy-rsa.
Editare il file vars che si trova sotto easy-rsa e configurare in modo credibile i seguenti parametri: KEY_COUNTRY, KEY_PROVINCE, KEY_CITY, KEY_ORG e KEY_EMAIL. Nessuno di questi deve essere vuoto. Vale anche la pena di impostare KEY_SIZE a 2048, perche` siamo paranoici.
Se il file openssl.cnf e` gzippato (openssl.cnf.gz) occorre gunzipparlo.
Editare il file openssl.cnf e mettere il parametro "default_days" a un valore accettabile. Un anno e` troppo poco, io ho messo 10 anni. (3650 giorni)
- Creare i certificati della root CA privata, con i seguenti comandi:
. ./vars ./clean-all ./build-ca
Attenzione a come viene invocato "vars" nella prima riga, "punto spazio punto barra"... e` un po` molesto. Alle domande che verranno poste da "build-ca", e` necessario inserire dei valori dove manca il default, e NON MODIFICARE nulla dove il default e` presente. Ora la CA e` configurata. La chiave privata della CA dovrebbe essere supersegreta, da tenere in un floppy in una cassaforte in cantina con davanti un cartello "attenti al leopardo".
- Creare una coppia di chiavi per il server, come segue:
eseguire il comando ./build-key-server <nome file della chiave> (usare un nome tipo "server" puo` andare bene)
- Alle domande con un default, NON modificarlo. Dove non c'e` default, rispondere a senso.
- Alla fine, rispondere di si` alle domande "Sign the certificate?" e "1 out of 1 certificate requests certified, commit?".
- Creare una coppia di chiavi per il primo client. Ovviamente se ne possono creare quante se ne vogliono, ripetendo questa procedura in futuro.
eseguire il comando ./build-key <nome file della chiave> (usare un nome tipo "client1" puo` andare bene). Se si vuole che l'utente del client debba inserire una password per usare la chiave, usare build-key-pass al posto di build-key.
- Come per il server, rispondere alle domande che non hanno default con delle risposte sensate. Attenzione che il "Common Name" deve essere DIVERSO per ogni chiave generata.
- Alla fine, rispondere di si` alle domande "Sign the certificate?" e "1 out of 1 certificate requests certified, commit?".
Generare, per il server, il file contenente i parametri DH, con il comando ./build-dh. (roba da matematti). E` lentissimo, bersi una coca in attesa.
Creare una chiave statica per autenticare i pacchetti TLS, cosi`: openvpn --genkey --secret tls-auth.key
Copiare i files "ca.crt", "dh2048.pem", "tls-auth.key","<server>.crt" e "<server>.key" sul server in /etc/openvpn
Copiare i files "ca.crt", "tls-auth.key", "<client1>.crt" e "client1.key" sul client (su windows, vedremo dopo dove esattamente vanno messi)
Creare un file di configurazione in /etc/openvpn con un nome tipo "server.conf", cosi` fatto:
# configurazione per openvpn 2.0 # per gestire un server per molti client # interfaccia pubblica, porta e protocollo local 62.123.161.1 port 1194 proto udp # device usato dalla vpn dev tun0 # io sono il server TLS (sempre vero per una conf a un server e molti client) tls-server # il file con dentro il numero primo per l'algoritmo Diffie Helman # (serve solo per il server tls). dh dh2048.pem # il file con la chiave pubblica # della CA che ha firmato i certificati per tutti gli endpoint. ca ca.crt # il file con la chiave pubblica del mio endpoint (il server) cert server.crt # il file con la chiave privata del mio endpoint (il server) key server.key # il file con la shared key per l'autenticazione dei pacchetti # di handshake # The tls-auth directive adds an additional HMAC signature to # all SSL/TLS handshake packets for integrity verification. # Any UDP packet not bearing the correct HMAC signature can # be dropped without further processing tls-auth tls-auth.key 0 # rete per l'interfaccia privata. il server si prende il .1 e # i clienti gli altri indirizzi di questa subnet. # Qui si usa una rete che non sia quella locale del server. server 192.168.99.0 255.255.255.0 # tengo traccia degli indirizzi assegnati ai server e riassegno sempre # quelli usando questo file. (facoltativo) ifconfig-pool-persist server-pool-cache.txt # configurazioni di routing da insegnare ai client che si collegano. # in pratica qui devo dire al client che 192.168.0.0/24 (la mia LAN) va mandato alla vpn push "route 192.168.0.0 255.255.255.0" # configurazioni varie da insegnare ai client push "dhcp-option DNS 192.168.0.1" push "dhcp-option WINS 192.168.0.2" # consento ai clients di vedersi fra di loro # client-to-client # uso il nome utente come "nome" del client. Togliere se non si usa l'autenticazione username/password con PAM username-as-common-name # keepalive e timeout: ping ogni 30 secondi e timeout di 120 secondi. keepalive 30 120 # Compressione sul link comp-lzo # downgrade dei privilegi utente dopo l'avvio: user nobody group nogroup # in caso di reload, tieni in memoria i dati che non potresti piu` rileggere a causa del privilegio insufficiente persist-key persist-tun # file che indica lo stato delle connessioni, ad uso di chi lo vuole leggere status server-status.log # autenticazione deli utenti tramite PAM. Non solo gli utenti devono avere una # chiave valida per la vpn, ma devono anche essere in server-passwords e devono # inserire la password quando si collegano. Vedere /etc/pam.d/openvpn. plugin /usr/share/openvpn/plugin/lib/openvpn-auth-pam.so openvpn # verboso verb 3
Creare il file /etc/pam.d/openvpn cosi` fatto (non necessario se non si usa l'autenticazione user/password):
# configurazione per openvpn 2.0, per autenticare gli utenti su un file di testo # e non su /etc/passwd # il file delle password deve essere generato con htpasswd. # ho dovuto inserire la riga "account" per evitare che gli utenti debbano esistere anche in # passwd. auth required /lib/security/pam_pwdfile.so pwdfile /etc/openvpn/server-passwords account sufficient /lib/security/pam_permit.so
Creare il file /etc/openvpn/server-password usando htpasswd, inserendo il nostro primo utente (come sopra, non serve se non si usa).
Lanciare /etc/init.d/openvpn start sul server.
Configurazione per i client Windows
La configurazione per i client windows e linux e` praticamente identica. Qui descrivo quella per windows, ma per Linux basta prendere i files di configurazione e metterli in /etc/openvpn.
- Installare il client openvpn per windows
Creare il file di configurazione in (default) c:\program files\openvpn\config, con il nome che volete voi, purche` abbia estensione "ovpn".
client dev tun proto udp remote <hostname o ip pubblico del server> # file con le chiavi che abbiamo copiato prima dalla directory di easy-rsa: ca ca.crt cert client1.crt key client1.key tls-auth tls-auth.key 1 # autenticazione con user e password da PAM (togliere se non si usa) auth-user-pass # compressione comp-lzo #loglevel 3 verb 3
- Copiare nella stessa directory i files delle chiavi menzionati nel file di configurazione
- Cliccare col tasto destro sul file di configurazione (estensione .ovpn) e scegliere dal menu` la voce "Start openvpn with this config"
- nella finestra DOS che compare, inserire username e password (se richiesto)
Note
- La configurazione della parte di autenticazione via PAM puo` essere agilmente saltata, in questo caso possedere la chiave privata di un client e` credenziale sufficiente ad autenticarsi. In questo caso forse e` meglio proteggere con password il certificato.
- Usando la direttiva "duplicate-cn" nella config del server si puo` usare lo stesso certificato per tutti i client. In questo caso e` BENE usare l'autenticazione username/password perche` altrimenti non si possono nemmeno distinguere gli utenti collegati l'uno dall'altro, visto che hanno tutti lo stesso certificato.
- Se si vuole usare Samba attraverso la VPN, occorre collegare i dischi del server remoto usando l' IP e non il nome netbios, altrimenti questi si disconnettono quando lasciati idle per piu` di 6 minuti. Non so perche` ma lo fa ed e` odioso.
- E` possibile usare configurazioni diverse per ogni client, piu` una generica per i client che non ricadono nella lista di quelli "diversi", dando diverse subnet e poi firewallandole in modo diverso per avere diversi "livelli di accesso" alla LAN a seconda di che client si collega. Qui questa configurazione non e` prevista.