Mail server con Exim4 / Dovecot / Clamav / Spamassassin

Aggiornato per Debian Lenny

Le vecchie versioni sono disponibili consultando le versioni precedenti di questa pagina, se servissero ancora a qualcuno.

16 ottobre 2008 - ATTENZIONE: corretto un bug che consentiva di saltare l'autenticazione SMTP. Il file di configurazione allegato ora e` corretto. La modifica consiste nel togliere la stringa "{*:*}" da tutti gli autenticatori.

Questa e` una configurazione di un mail server completo, con supporto per diversi domini, antivirus e antispam. Le configurazioni sono realizzate su files di testo e non su database in quanto ritengo che sia piu` facile, per piccole installazioni che possono essere gestite da un sistemista che sa come editare un file di testo, evitare di usare un database e una interfaccia web per la configurazione. (Nutella ne sta facendo una versione con postgres e una interfaccia web realizzata appositamente, forse la pubblicheremo)

Descrizione tecnica

Questo sistema deve fornire un mail server con funzione di filtraggio dei virus e dello spam, supporto per client pop3 e imap4, e gestione di diversi domini virtuali. La configurazione e` fatta tutta su files di testo, ed e` studiata per essere semplice da gestire, ovvero per aggregare tutti i dati in pochi files per ogni dominio virtuale. Usando dei programmi come Dovecot ed Exim, che sono molto configurabili, e` possibile fare in modo che tutti e due accedano agli stessi files, e li usino "assieme", exim per decidere come fare il delivery della mail, e dovecot per autenticare gli utenti pop3 e imap4. Per lo storage della mail ho scelto di usare maildir, perche` e` molto piu` performante di mailbox, e se si vuole usare imap secondo me la velocita` e` fondamentale. Prevedendo di usare solo pop3, oppure accontentandosi di prestazioni scarse in imap, si puo` anche usare il formato mailbox. La mail viene comunque tutta tenuta in files e directory di proprieta` dell'utente "mail" sotto /var/vmail/<dominio>/<utente>. Gli utenti mail in questo setup sono totalmente svincolati dagli utenti locali della macchina. Usando questa configurazione un mail server che abbia soltanto un dominio deve comunque essere configurato in modo che il dominio sia virtuale, e gli utenti locali della macchina non abbiano nulla a che fare con gli utenti della mail.

I motivi di questa scelta sono diversi: prima di tutto gli utenti della macchina (per come e` configurato exim) non hanno ne` l'antivirus ne` l'antispam, inoltre gli utenti della macchina accederebbero in pop3 e imap usando la stessa password di login, e questo e` decisamente male dal punto di vista della sicurezza. Tra l'altro al momento Dovecot e` configurato in modo da non riconoscere proprio gli utenti della macchina, quindi questi non potrebbero proprio ricevere la mail in pop3 o imap4, ma solo leggerla localmente in shell.

Funzionamento del sistema antispam e antivirus

Idealmente, avrei voluto permettere ad ogni singolo utente di scegliere cosa fare dello spam, permettendogli di scegliere se bloccare (nel senso di rifiutare la mail a livello di protocollo SMTP rifiutandola con una permanent failure), oppure marcare con un header X-Spam-qualcosa le mail di spam, oppure non fare proprio il controllo antispam. Purtroppo questo e` un problema quando ci sono degli alias in gioco, perche` al momento in cui faccio il check (cioe` alla fine del blocco "DATA" dell'smtp) non sono in grado di determinare se il destinatario ultimo di una mail che viene diretta ad un alias vuole o no la funzione antispam/antivirus, per saperlo dovrei espandere l'alias fino agli indirizzi finali, e se questi sono piu` di uno e richiedono comportamenti diversi, ancora non saprei come comportarmi. Per uscire da questa impasse ci sono due soluzioni: una delle due e` quella di non fare il controllo antispam al momento della connessione SMTP entrante ma farlo al momento del delivery locale (questo metodo pero` mi impedisce di rifiutare il messaggio, ma mi costringe ad accettarlo e poi eventualmente cancellarlo) e l'altra e` quella che ho usato e che spiego nel dettaglio qui sotto.

Quando una mail arriva al sistema, passa per una serie di ACL che ne controllano la validita` e decidono cosa farne.

A questo punto la mail viene accettata a livello di SMTP, ma lo spam puo` ancora essere trattato a livello di utente, e questa volta non ci sono problemi nell'identificare il destinatario, quindi ogni destinatario "finale" (dopo che sono stati elaborati alias e domain_alias) puo` fare dello spam quello che vuole. Le possibilita` che ha sono:

Pacchetti

I pacchetti usati sono:

Per avere delle versioni aggiornate di clamav (e di spamassassin) e` opportuno usare volatile.debian.net come repository, aggiungendo a /etc/apt/sources.list la riga:

deb http://volatile.debian.org/debian-volatile lenny/volatile main contrib non-free

Questo repository comunque dovrebbe essere gia` abilitato in quanto e` il default nell'installer di attivarlo assieme a security.

Configurazione di Dovecot

Dovecot va configurato per servire pop3 e imap4 usando delle maildir. Lavora sempre come uid "mail" e gid "mail", per qualsiasi utente di qualsiasi dominio. Legge le password in chiaro (necessario per poter usare autenticazioni in cui la password non viaggia in chiaro sulla linea) da un file di testo. Se si vuole usare mailbox, basta cambiare la parola "maildir" in "mailbox" (ovviamente anche exim andra` adattato per lavorare in mailbox e non in maildir). La configurazione ` in /etc/dovecot/dovecot.conf. Vale la pena di leggersi la documentazione perche` questa configurazione e` funzionante ma minimale, ci sono mille features che possono essere messe a punto come meglio credete. Soprattutto, leggete le parti che riguardano i tweak per la compatibilita` con i client imap rognosi. (vedasi la documentazione su http://www.dovecot.org)

Se volete attivare il supporto SSL, occorre generare delle nuove chiavi, perche' quelle fornite con il pacchetto Debian di Dovecot sono scadute. Le chiavi possono essere generate autonomamente tramite easy-rsa oppure firmate da una vera CA "ufficiale", fondamentalmente dipende se volete spendere dei soldi oppure no. Le chiavi devono essere messe (per default) dentro /etc/ssl/certs/ ed /etc/ssl/private/ con il nome "dovecot.pem". Il certificato ovviamente e` in "certs" e la chiave privata in "private". Volendo e` possibile spostare le chiavi da qualche altra parte, fate riferimento alla documentazione di dovecot. Con le chiavi auto-generate, se si usa The Bat come client, occorre "insegnare" a The Bat che la CA che ci siamo fatti in casa e` valida, per farlo occorre aggiungere il certificato della CA alla rubrica delle "Trusted CA". Con Thunderbird e` sufficiente dirgli, la prima volta che ci si collega, di accttare il certificato del server come valido per sempre.

Se is usano chiavi firmate da una CA valida, non dovrebbero sorgere problemi di sorta. Dovecot usa tranquillamente le chiavi nello stesso formato in cui sono comprese da apache2, per esempio. L'unico punto complesso riguarda il "chaining" dei certificati. Se la CA che usiamo non e` una CA riconosciuta "direttamente", ma richiede un chaining dei certificati allora dobbiamo avere cura di mettere nel file pem dei certificati (in /etc/ssl/certs) tutti i certificati in sequenza. Se non sapete che CA usare, io ho preso i miei certificati presso Namecheap (Rapidssl), costano poco e funzionano bene.

# Protocols we want to be serving:
#  imap imaps pop3 pop3s
protocols = imap pop3 imaps pop3s

# mostra in "ps" il nome dell'utente collegato
verbose_proctitle = yes

# Prefix for each line written to log file. % codes are in strftime(3)
# format.
log_timestamp = "%Y-%m-%d %H:%M:%S "

# Consenti di usare l' UID 8 per fare login
first_valid_uid = 8
last_valid_uid = 8

# Consenti l'autenticazione plaintext
disable_plaintext_auth = no

# Grant access to these extra groups for mail processes. Typical use would be
# to give "mail" group write access to /var/mail to be able to create dotlocks.
mail_privileged_group = mail


##
## IMAP specific settings
##

protocol imap {
  imap_client_workarounds = outlook-idle
}

##
## POP3 specific settings
##

protocol pop3 {
  pop3_uidl_format = %08Xu%08Xv
  pop3_logout_format = top=%t/%T, retr=%r/%R, del=%d/%m, size=%s
}

##
## AUTH backend su files di testo.
##

auth default {
  mechanisms = plain digest-md5 cram-md5 apop ntlm rpa
  user = Debian-exim
  userdb static {
   args = uid=mail gid=mail home=/var/vmail/%d/%n mail=maildir:/var/vmail/%d/%n
  }
 # un file per dominio, con il nome di file <dominio.tld>
 passdb passwd-file {
  args = /etc/vmail/users/%d
 }
}

Configurazione di Exim

Prima di tutto, occorre fare alcune operazioni a livello di file system:

Il consiglio e` quello di fare un chown root.Debian-exim e poi un chmod 640 dei files.

Poi, eliminare tutte le porcherie che Debian mette nella directory /etc/exim4 (se vi piace, conservatele da qualche parte) e crearci dentro un unico file di configurazione monolitico come era per exim3, che almeno cosi` ci si capisce qualcosa.

Il file exim4.conf lo devo allegare perche` contiene una serie di parentesi graffe che mandano in crisi il renderer del markup language del wiki; lo trovate qui per Etch e Lenny: exim4.conf.etch

NOTE:

Configurazione di Spamassassin

In questo setup, spamassassin (in realta` il demone spamd) viene sempre chiamato dall'utente "mail", quindi per qualsiasi utente di qualsiasi dominio il database bayesiano sara` sempre lo stesso, e si trovera` nella home dell'utente mail sotto una directory con nome ".spamassassin".

Configurazione di Razor

* Editare il file /etc/razor/razor-agent.conf modificandolo come segue:

logfile = sys-syslog
logic_method = 4
ignorelist = 1
report_headers = 0

# su - mail
$ razor-admin -create
$ razor-admin -discover
$ razor-admin -register

Le configurazioni di Razor saranno salvate sotto la home dell'utente mail, nella directory ".razor".

Configurazione di Clamav

Dopo aver installato clamd (questa config usa clamd e non clamscan), occorre aggiungere l'utente "clamav" al gruppo "Debian-exim" e al gruppo "mail" dentro /etc/group, altrimenti clamd non puo` accedere ai files che exim gli passa da scansionare. Dopo aver fatto questa modifica riavviare clamd. Occorre anche verificare che nel file /etc/clamav/clamd.conf vi sia la direttiva AllowSupplementaryGroups yes altrimenti clamd ignora i gruppi ai quali l'abbiamo appena aggiunto (le vecchie versioni non l'avevano di default, quelle nuove si`).

Configurazione dei domini virtuali

Alla fine, se vogliamo che funzioni qualcosa, occorre definire almeno un dominio virtuale.

Per creare un dominio virtuale che abbia degli utenti, e` sufficiente creare un file con il nome del dominio dentro a /etc/vmail/users/ Per esempio, /etc/vmail/users/pippo.com e` il file che contiene gli utenti del dominio "pippo.com".

Questo file e` composto di tante righe quante sono gli utenti, ognuna delle quali contiene username, password (in chiaro), ed eventualmente variabili che dicono come comportarsi con la scansione antivirus e antispam per l'utente. Queste variabili, facoltative, sono separate dalla password con un carattere ":" e sono separate fra di loro da spazi. Al momento esistono le seguenti variabili:

Quello che segue e` un esempio di file di configurazione per un dominio, contenente diversi utenti con diversi parametri. Notare che la sintassi per la password e` necessariamente "{plain}" seguito dalla password che volete, senza spazi in mezzo.

utente1:{plain}password1:virus=off
utente2:{plain}password2:spam_smtp_deny=50 spam_blackhole=50 spam_subject=20
utente3:{plain}password3
utente4:{plain}password4:spam_subject=20 spam_blackhole=50
utente5:{plain}password5:virus=off

Nei nomi utente e nelle password NON SI POSSONO USARE i ":" che sono riservati alla separazione dei campi fra loro.

Per avere degli alias nel dominio virtuale "pippo.com", occorre creare un file /etc/vmail/aliases/pippo.com. Questo file contiene un alias seguito da ":" e poi da tanti indirizzi mail quanti si vuole, sia appartenenti al dominio che no, eventualmente seguiti da ":" e dalla variabile "spam_smtp_deny=xx" per decidere a quale soglia rifiutare lo spam diretto all'alias a livello SMTP (vedasi la spiegazione del controllo dello spam e dei virus e delle relative limitazioni). Tutti gli indirizzi mail a destra del ":" vanno necessariamente messi completi di dominio, anche se si riferiscono al dominio locale. Una riga contenente "*:" alla fine del file ridirige qualsiasi indirizzo che non sia stato precedentemente elencato o che non esista come utente (quindi qualsiasi indirizzo "sbagliato") agli utenti indicati a destra del ":".

Per esempio:

gigi: luigi@pippo.com
info: luigi@pippo.com, ubaldo@pippo.com, clodovalvolo@altrodominio.it:spam_smtp_deny=60
*: poveroutentecheleggetuttalamailconindirizzierrati@pippo.com

Per finire, e` possibile indicare dei domini come "alias" di altri domini. Poniamo che una ditta abbia "pippo.com", "pippo.it" e "pippo.info". dopo aver definito tutti gli utenti e gli alias in "pippo.com", se vuole che gli stessi identici utenti siano raggiungibili anche sugli altri domini che ha, puo` creare un file /etc/vmail/domain_aliases e metterci dentro tante righe ognuna delle quali contiene a sinistra dei ":" il dominio a cui arriva la mail e a destra il dominio (uno solo!) a cui deve essere ridiretta. Anche in questo caso e` possibile indicare come terzo parametro il comportamento che si vuole ottenere dall'antispam.

Per esempio:

pippo.it:pippo.com
pippo.info:pippo.com:spam_smtp_deny=60

Va notato che in questo caso non e` necessario che esistano files di utenti per i domini "ausiliari" (pippo.it e pippo.info) dentro a /var/vmail/users, tuttavia se esiste un file di utenti per uno di questi domini, all'arrivo di una mail per questo dominio il sistema prima verifichera` se esiste l' utente destinatario della mail nel file degli utenti, e se esiste gli mandera` la mail, poi se non lo trova ridirigera` la mail secondo il file domain_aliases all'utente omonimo in "pippo.com".

Configurazione server smtp autenticato

In questa configurazione esiste anche la possibilita` di accettare sessioni smtp autenticate dagli utenti che magari sono fuori ufficio. Per farlo, occorre editare il file /etc/exim4/passwd.smtp inserendo una riga con username:password per ogni utente che si vuole che usi l'smtp autenticato. Di solito e` sufficiente inserire una sola per dominio e poi comunicarla a tutti gli utenti del dominio. Sto cercando di usare gli stessi username e password del pop3/imap4, ma ci vorra` della calma per arrivarci in fondo.

Auto daily alias

In questa configurazione, su suggerimento di Nutella, ho inserito un router di nome "auto_daily_alias" che ha lo scopo di accettare, giorno per giorno, qualsiasi indirizzo di un utente di un dominio locale (niente alias, solo utenti) seguito da un meno (-) e dalla data odierna in formato "ggmmaaaa". Per esempio, il giorno 29/8/2006 se mando una mail a "pippo-29082006@dominio.it" questa mail arrivera` a "pippo@dominio.it". Il giorno dopo, pero`, questo indirizzo non sara` piu` valido. L'idea e` che se dovete iscrivervi a qualche servizio che richiede un indirizzo mail di verifica, e volete pero` che non vi spammino a morte per i prossimi 50 anni, potete fornirgli un indirizzo che e` valido solo fino alla mezzanotte di oggi e poi mai piu`. Questo servizio e` disponibile automaticamente per tutti gli utenti dei domini virtuali.

Autoreply

E` possibile attivare un risponditore automatico in stile "vacation" che risponde alle mail di un utente tramite un messaggio con un subject preimpostato e un testo libero. Per farlo, occorre creare un file con nome /etc/vmail/autoreply/<dominio>/<utente> (ad esempio, /etc/vmail/autoreply/pippo.it/prova per l'utente "prova@pippo.it"). All'interno di quel file, va scritto il testo della risposta automatica, che puo` essere lungo quanto si vuole e composto di piu` righe senza problemi. L'autoreply e` limitato a una risposta al giorno per mittente, questo limite e` impostabile solo nella configurazione ed e` valido per tutti gli utenti, non si puo` differenziare per singolo utente. Per disattivare l'autoreply, va cancellato o rinominato il file.

Black e white lists

E` possibile creare una white list di hosts remoti dai quali si accetta sempre la mail, questa e` composta da un file con un host per riga. Il file si chiama /etc/exim4/white.list (a meno che non venga modificato il suo nome in exim4.conf) e in sua assenza la funzione e` disattivata. Allo stesso modo e` possibile creare una black list di host dai quali non accettiamo MAI la mail, in NESSUN CASO. Il file si chiama /etc/exim4/black.list.

E` possibile inoltre creare una lista di indirizzi locali (destinatari delle mail) ai quali la mail viene recapitata comunque, saltando tutti i controlli sulle RBL e sullo spam (ma non sui virus). Questi indirizzi vanno indicati, uno per riga, nel file /etc/vmail/allowed_recipients.

Configurazione filtri per gli utenti dei virtuali

TODO: indicare quali variabili per controllo spam

E` possibile impostare dei filtri per gli utenti dei domini virtuali, nella forma di "forward files" o di filtri (Exim filter o Sieve Filter) creando un file per ogni utente, con nome /etc/vmail/filters/<dominio.tld>/<utente>. Questi files, che e` opportuno per motivi di sicurezza che NON siano creabili dagli utenti stessi ma solo dal sysadmin, possono servire per qualsiasi cosa si possa fare con un filtro di Exim. Per come e` fatto ora il sistema, eventuali delivery su file system (file, directory o anche pipe) sono fatti dall'utente "mail" gruppo "mail", per consistenza con il delivery che viene fatto normalmente dagli utenti dei domini virtuali. (al momento ho testato solo il delivery su directory).

Il motivo principale per cui ho creato questi filtri e` quello di suddividere direttamente in vari folder i messaggi in base a regole, per esempio per smistare i messaggi in vari folder IMAP a seconda della mailing list a cui appartengono.

Un esempio di filtro per dividere i messaggi in folders e` questo: (ovviamente vanno messi a posto i path con i dati giusti al posto di <domain> e <user>)

# Exim filter

# Questo e` sempre bene metterlo per evitare loops in caso di errori.
if error_message then finish endif

# Check se il list_id e` "xxx" allora scrivi nel folder della lista "xxx"
if $header_List-id: contains "xxx xxx xxx"
then
        save /var/vmail/<domain>/<user>/.Lista_XXX/
endif

# Qui si possono mettere altri check per altre liste

Tweaks generali del sistema

Se usate findutils (locate e updatedb) e` il caso di configurare updatedb in modo da ignorare le directory contenenti le maildir per non affogarlo in migliaia di files inutili. Vedasi il file /etc/updatedb.conf.

Statistiche

Nutella mi passa questo suggerimento per le statistiche:

exigrep -l "virtualdomain.com" /var/log/exim/exim_mainlog | eximstats -options-of-your-choice > reportfile

Per fare statistiche sullo spam fermato dai vari sistemi (spamassassin, RBL, eccetera) si possono usare comandi del tipo:

exigrep -l "sorbs" /var/log/exim4/mainlog.*  | wc

Mettendo il dominio della lista (per esempio "sorbs", o "spamhaus") per identificare i messaggi bloccati dalle varie RBL; il risultato va diviso per 2. Per i messaggi bloccati dal spamassassin su puo` usare la stringa "spam score too high"; in questo caso il risultato va diviso per 3. Per i messaggi contenenti virus si puo` usare la stringa "This message contains a virus"; il risultato va diviso per 2.

Pulizia delle maildir

Per tenere piu` o meno pulite le mie maildir, uso due script banali messi in cron: il primo ha lo scopo di cancellare (solo da un account specifico) tutte le mail piu` vecchie di 180 giorni, e usa archivemail per farlo. Tra l'altro, archivemail puo` anche essere usato per archiviare (e non cancellare e basta, che e` come dire archiviare nel gufo) le mail. Questa che segue e` una riga in /etc/crontab

# pulizia delle mailbox dell'account bofh, la roba viene cancellata dopo 180 giorni
30 03 * * 7     mail     archivemail --delete /var/vmail/kurgan.org/bofh/.*

Il secondo script cancella le mail marcate come "cancellate" dal client IMAP. LE mail marcate come "cancellate" hanno un flag "T" in fondo al nome del file. (letteralmente, il nome del file finisce con "T"). Anche questo e` messo in cron. Occhio, se cancellate tutto non e` colpa mia!!!

# pulizia delle mail marcate per la cancellazione
40 03 * * 7     mail     find /var/vmail/ -regex ".*:.*T$" -type f -exec rm  \{} \;

Configurazione di Exim per uno smarthost

Se si vuole che Exim mandi la mail tramite uno smarthost e non direttamente, occorre andare nella sezione "routers" del file exim.conf, commentare tutto il primo router in alto, chiamato "dnslookup" e sostituirlo con questo qui sotto. In questo esempio lo smarthost e` "smtp.libero.it", ovviamente occorre mettere lo smarthost che si vuole usare.

smarthost:
   driver = manualroute
   domains = ! +local_domains : ! $primary_hostname : ! localhost : ! lsearch;VIRTUALS/domain_aliases
   transport = remote_smtp
   route_list = * smtp.libero.it
   no_more

BUGS

Questi sono bugs che so che esistono ma che non ho ancora avuto tempo/voglia di sistemare.